“Da giovani, quando guardavamo un aeroplano nel cielo l’intero corpo guardava in su. Quando ci chinavamo a guardare un insetto, l’intero corpo guardava, si chinava giù, poi gradualmente, soltanto gli occhi, con un limitato movimento del collo hanno guardato. […] L’eccitazione corporea si è frantumata in gesti separati. Il bel flusso dell’energia, il senso di connessione, è sparito”
[M. Whitehouse]
Proprio perché bisogna tornare a questo flusso, questa energia che è parte di noi e che per tanto tempo è rimasta lì, dimenticata, abbandonata... forse negata o costretta a non "parlare". Ogni cultura cerca modi di dar voce a questo flusso... ed è proprio la danza il denominatore comune.
La danza è in noi, anche se pensiamo di non essere capaci, di non essere in grado, di non poter danzare. Danzare fa parte di noi, è il corpo che ci insegna. Pensate quando siamo contenti... o arrabbiati.. o molto stanchi... nostro corpo ci parla e si muove di conseguenza.
Danzare è ascoltare quello che ci racconta il corpo e collegarlo al nostro sentire... danzare e saltellare quando siamo felici, rilassarsi sul pavimento per sentire il peso del corpo, danzare e muovere una mano per accarezzare il vento... è lasciare che un piede segua il ritmo del tamburo... danzare e sentirsi liberi!!!!
Ci sono momenti in cui la danza non ha bisogno di musica, nasce nel silenzio ed è la cosa più bella, difficile e sincera che possiamo regalarci; perché danzare è scoprire che possiamo muoverci "ascoltando" ritmi antichi, ritmi interni che ci parlano nel silenzio donandoci emozioni. Danzare è sentirsi vivi... e quando lo scopri e lo vivi non puoi farne a meno, senti il bisogno di condividerlo con il "mondo".
"Cercare nella natura le forme più belle e trovare il movimento che esprime l'anima di queste forme -questa è l'arte del danzatore". Isadora Duncan
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